Elisa Garbarino | Fotografia

Dopo una lunga pausa estiva, riprendono finalmente le interviste su Gianna Magazine. Da quest’anno con grandi novità!
Desideriamo far crescere le nostre aree di interesse e la prima categoria che abbiamo deciso di introdurre nel Magazine è quella dei Videomaker!

Quindi se siete dei videomaker (o ne conoscete qualcuno) segnalateci i vostri lavori scrivendoci a info@benedettagianna.com , oppure iscrivetevi al nostro gruppo su Vimeo e caricate i vostri video: siamo alla ricerca di giovani talenti da intervistare!

Ora però passiamo alla nuova intervista fotografica!

La nostra ospite di oggi si chiama Elisa e le sue fotografie vanno dell’esperienza più classica dell’analogico, alle sperimentazioni e manipolazioni digitali riuscendo a creare sempre atmosfere molto delicate e oniche.

I suoi lavori li potete trovare nel suo Sito, nel suo Blog o visitando il suo album su Flickr e se volete la potete seguire anche su Instagram @elisagarbarino.

Ecco quello che ci ha raccontato.

Presentati:

Elisa Garbarino, 25 anni (anche se ancora sono convinta di averne 24 e quando me lo chiedono ci devo pensare sù). A Genova ho fatto l’asilo, le elementari e le medie, a Viterbo il liceo, a Roma l’università, ora si accettano scommesse per scoprire quale sarà la prossima città. Da grande voglio fare l’architetto d’interni.

La fotografia nella tua vita: come è perchè?

Non sono una di quelle che fotografava già alla tenera età di sei anni, che hanno sempre avuto un talento nascosto, qualche dolce storia legata a una macchina fotografica regalata da qualche parente lontano e che consideravano la polaroid la loro migliore amica.

La fotografia è arrivata all’improvviso, da un giorno all’altro, anche grazie a Chiara la mia ex coinquilina che iniziò un corso di fotografia analogica e io la seguii a ruota. La fotografia mi piace farla e vederla.

Quando non fotografo guardo le foto degli altri o immagino quelle che vorrò fare. Forse è una droga.

Cos’è che più ti affascina dell’arte fotografica?

La sua capacità di distorcere la realtà, di inventare storie. A me piace pensare alle fotografie come i sogni che si annebbiano nella nostra mente appena subito dopo il risveglio.


Descrivici il tuo “parco macchine”

Più che un parco è un orticello.

Ho iniziato con una Canon AE1 rubata a mio padre, e l’ho usata imperterrita per circa un anno e mezzo spendendo tutti i miei risparmi in pellicole e sviluppi. Ho capito che forse era il momento di passare al digitale.

Il salto nel futuro l’ho fatto con una Canon Eos 450d e poi con una 550d (per sperimentare la creazione di video. Non ci si accontenta mai!).

Infine non può mancare l’amica di tutti: la Holga. La mia è dai colori fluo giallo rosa e azzurro, ed è stata un regalo molto apprezzato anche se continuo a litigare con le doppie esposizioni.

Amo spassionatamente il mio obiettivo fisso 50 apertura 1.8 e il suo filtro effetto prisma che anche se passato di moda mi continua a regalare grandi emozioni!


Senza pensarci troppo: dicci tre cose che ti piacciono.

I viaggi zaino in spalla, il design in legno, i jeans a vita alta anni ’80.

Come descriveresti il tuo modo di fare foto, il tuo stile?

Non ho uno stile ancora ben definito perchè mi diverto troppo a sperimentare e a cambiare. Faccio a grandi righe due tipi di foto,  quelle che “inventano” la realtà e quelle che la “raccontano”. Le prime tendono ad avere toni desaturati, ambientazioni noir e atmosfere irreali. Le seconde sono più fedeli a quello che vedo intorno a me, come le foto dei miei diari di viaggio.



Stai lavorando a qualche progetto particolare in questo momento, o hai in mente qualcosa per il futuro?

Sto facendo una lista di luoghi “magici”, di castelli, giardini segreti, chiese, parti della città sconosciute, dove ambientare le mie foto.
Spesso mi mancano delle modelle, ma fortunatamente ho un sacco di amiche bravissime a farsi fotografare e a immedesimarsi nella parte.

Segui i lavori di qualche fotografo in particolare come fonte di ispirazione?

Parlando dei “grandi” della fotografia il mio cuore è devoto a Francesca Woodman e David Hamilton.

Da poco però ho scoperto un mondo di nuovi fotografi a cui prestare attenzione (flickr sempre sia lodato!): le foto surreali/metafisiche di Anna di Prospero, le donne di Michal Pudelka, i collage di Matt Wisniewski e di Thomas Spiele e le foto mistiche/esoteriche di Alison Scarpulla.

Cosa ti piacerebbe sperimentare in fotografia?

I nudi! E magari tornare a scattare di più in analogico.

Ci suggerisci una canzone da ascoltare alla fine di questa intervista?

Beach fossils – Daydream

Un ringraziamento ad Elisa per averci raccontato qualcosa di sè.

Sito – Blog – Flickr

 

Written by: Gianna

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