Video produzioni indipendenti | Intervista ai ragazzi di ZERO

Oggi vi presento Stefano De Marco e Niccolò Falsetti.
Loro sono due giovani impavidi aspiranti registi. Sono bravi e le idee non gli mancano.

Insieme danno vita a ZEROindie videomaking, ed hanno già ricevuto riconoscimenti dei loro lavori.
In questo momento stanno lavorando ad un nuovo progetto molto interessante, ma vi spieghiamo tutto qui di seguito.

Presentatevi:

Ci presentiamo a vicenda:

Lui è Stefano De Marco, mi sono innamorato di lui per il modo in cui stringeva la penna della tavoletta grafica e per il modo in cui i suoi orecchini da pirata riflettevano la luce dei mille monitor davanti ai quali gli ho visto fare le cose più incredibili con i software più assurdi. Ha 24 anni e si è recentemente laureato in “Design comunicazione visiva e multimediale” a “la Sapienza” di Roma, vorrebbe fare “The Avengers” ma per ora al massimo gioca con twixtor su qualche mio primo piano storto.

Lui è Niccolò Falsetti, 25 anni, grossetano insediato a Roma, laureato in Forme e tecniche dello spettacolo all’Università di Roma “La Sapienza”, penna eccelsissima, attualmente vive a Berlino sul divano letto che meticolosamente rifà ogni giorno, neanche ci fosse la mamma che lo controlla, nella vita fa il regista ma forse preferirebbe fare il cantante rap-hiphop-hardcore, vuole un gelato, ma a Berlino non è proprio stagione.

Come è nata Zero produzioni? 

Zero nasce un paio d’anni fa in una stanzetta della terza ripartizione dell’Università di Roma “La Sapienza” dove ci siamo trovati un po’ per caso a lavorare gomito a gomito alla realizzazione di alcuni video per l’Università. Da lì il passo verso la conquista della comunicazione universitaria è stato breve (ci è stato chiesto di realizzare una campagna virale per l’ufficio del CIAO: Centro informazioni accoglienza e orientamento).

Giungla from Zero on Vimeo.

Abbiamo successivamente capito di essere un mostro a due teste e di dover dare un nome a questa entità: ZERO. Le motivazioni del nome sono spiegate nella home del nostro sito www.zeroproduzioni.com che in realtà dovrebbe essere www.zero.com ma siamo arrivati tardi. Ad ogni modo, come ogni produzione indipendente che si rispetti, la nostra ambizione è quella di conquistare, prima il dominio web che ci spetta, e poi il mondo.

“Dubbio made in Italy” è il corto con il quale avete vinto, lo scorso settembre, il primo premio nella categoria Italy: leave it or love ital Videominuto international Festival. Uno short movie in cui mettete in contrapposizione aspetti positivi e negativi del vivere lontano dall’Italia. Voi vivete a Berlino:  l’idea era quella di raccontare le vostre esperienze, o c’era dietro anche un messaggio per i giovani italiani che pensano di abbandonare il paese in cerca di maggiori, ma soprattutto migliori,  possibilità?

Dubbio made in Italy from Zero on Vimeo.

In realtà il nostro obiettivo erano i 1.000€ messi in palio dal festival. Dopodiché volevamo sicuramente raccontare la nostra esperienza personale (Nicco era a Londra e lavorava in una produzione cercando di camuffare la propria vena artistica spillando birre in un pub, Stefano stava sperimentando l’esperienza Erasmus nella città più trasgressiva della Germania – non Berlino come tutti staranno pensando) ed in qualche modo cercare di ridimensionare l’idea, un po’ semplicistica, che si sta affermando in Italia della migrazione giovanile, tentando di scavare un po’ più a fondo, al di là dei luoghi comuni, per far venire fuori quella vena di amarezza che accompagna l’opinione di tanti quando pensano al proprio paese.

Il vostro nuovo progetto si chiama “Erasmus 24_7”.
E’ ovvio quale sarà il tema ed io, da ex-studentessa erasmus, sono già curiosa: di cosa si tratterà esattamente?
 Potete svelarci qualche dettaglio in più?

Erasmus 24_7 (on Facebook)

Ogni qualvolta si sente parlare dell’Erasmus, la nuvoletta sulla testa rimanda allo studente sbronzo e nullafacente che sperpera i copiosissimi 240 euro mensili generosamente erogati dalla comunità europea. Quello che invece non viene detto è che l’Erasmus è primariamente un’esperienza di vita (lo sappiamo, siamo esistenzialisti). Cercheremo di dare una visione sincera del vissuto di questi ragazzi attraverso i piccoli dettagli che compongono la loro quotidianità e che si allontanino il più possibile dai cliché.

Il titolo del progetto esemplifica tutto la struttura del documentario: l’idea è quella di vivere le 24 ore di 7 studenti di 7 nazionalità differenti che svolgono la loro esperienza Erasmus in 7 città europee. In fin dei conti è un ottimo pretesto per farsi un bel viaggio in Europa a spese dei contribuenti. Ovviamente scherziamo, anche se siamo seri.

Per realizzare questo documentario avete attivato una campagna di crowdfunding on-line, un metodo di finanziamento dal basso che sta iniziando pian piano ad affacciarsi anche in Italia: me li dite 3 motivi per convincere chi vi sta leggendo in questo momento a partecipare al vostro progetto?

clicca qui e Partecipa al progetto Erasmus 24_7 

  1. Per confermare quello che hai appena scritto sopra e cioè che il crowdfunding on-line “sta iniziando pian piano ad affacciarsi anche in Italia”
  2. Perchè siamo oggettivamente talentuosi e a lavoro finito, chi non avrà partecipato, si mangerà le mani per non aver fatto parte della crew
  3. Perché il progetto ha un enorme potenziale, e secondo noi c’è ancora un campo vuoto da riempire quando si parla di questa splendida esperienza.

Qual è, ad oggi,  il vostro desiderio più grande in ambito professionale? 

Fare un film finanziato bene, dove anche lo stagista schiavo che fa i caffè porti a casa una paga decente ogni settimana, e dove Niccolò possa imbragarsi con delle funi e lanciarsi da un cavalcavia per riprendere una scena d’amore soft. Perché noi siamo degli inguaribili romantici cresciuti con Die Hard, e l’unica cosa che per ora ci spinge a continuare è la passione. Tornando alla domanda, anche un oscar o una statuetta di qualche festival internazionale non lo disprezzeremmo… più che altro per venderlo su ebay.

Ci suggerite, senza litigare, una canzone da ascoltare alla fine di questa intervista?

Ministri – NOI FUORI, con tanto di video che ci piace molto.

Un grazie a entrambi per averci dedicato un pò del vostro tempo!

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Written by: Gianna

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